Ernesto Mezzabotta - Il 1848

14 BIBLIOTECA PA'IRIOTTICA prendeva le sue ispirazioni da Mazzini, e Parigi prese le armi. . Non è qui il momento di raccontare in qual modo le truppe ammassate dentro Parigi dal' governo si liquefacessero come neve, al sole della rivoluzione. I so i dati fraternizzavano col popoto, o mettevano all'aria il calcio dei loro fucili, gli ufficiali, __dopo aver brontolato un vo' tornavano tranquillamente a casa, persuasi che, dopo tutto, anche la repubblica li avrebbe tenuti al ser • - vizio e avrebbe dato loro la paga. Luigi Filippo, dopo avere invano tentato lo spediente supremo dell'abciicazione a profitto di suo nipote, dopo aver subìto fino all'ultimo tutte le torture e tutte le umiliazioni che egli aveva diciotto anni prima, inflitto al suo sventurato parente Carlo X, dovette prendere la via dell'esilio. Tre commissarii della repubblica accompagnavano il vecchio re e la santa e vecchia regina. Ma i! popolo che vedevain quei due esuli la personitìcazione del sistema infame tfella tirannide borghese, il popolo che era stato mitragliato, fucilato, decapitato, ogni volta che aveva chiesto pane e lavorò, accolse èon ~erribi1i imprecazioni il m0narca fugge~4te, e si vide prossimo il mom ~ nto in _ cui l'ira popolare si sarebbe sfogata con qualche massacro. Finalmente Luigi Filippo, l~ sua f~miglia il suo ministro Guizot, si rifugiarono in Tngh11terra. Colà il sovrano decaduto ricusò costftntemente ricevere Guìzot. A mente riposata il re riconosceva quanto danno gli avesse recato quel ministro implacabile, che per raggiungere i suoi nemici e sfogare i suoi rancori di peda· gogo sfortunato, non aveva dubitato. di precipitare in ur abisso senza fondo il re e la monarchia. • -----------------------------------------------------~

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