Ernesto Mezzabotta - Il 1848

lO BIBLIOTECA PATRIOTTlCA E le più gravi! - rispose Felice Orsini, che es· sendo il più giovane della comitiva faceva appunto l'ufficio di segretario. - Una lettera da Milano ci avverte che fra poco la rivoluzione scoppierà con noi o senza di noi. - Guai a loro ! - griàò Mazzini sorgendo irritato -· Se il loro moto=non è coordinato con quello di Vienna, siamo perduti! - Nondimeno, maestro, bisognerebbe vedere di contentare quella gente, tanto più che il Piemonte, sotto re Carlo Alberto, si traveste da liberale per attirare a sè ·le popolazioni 1ombarde. - Chi sono i capi rivoluzionari acc~nnati nella lettera? - Emilio Visconti-Venosta, Cesare Correnti, Gabrio Casati e Cesare Cantù. - Male, male 1...• - borbottò il maestro- Di costoro non c'è che Emilio V1sconti-Venosta, buono, è fidato repubblicano ; gli altri sono intinti della pece monarchica .... Poj, a voce alta: - Scrivete a Visconti-Venosta che trovi modo di aggregare Cattaneo al .d Comitato ; è uomo sicuro. Pel resto aspettino le istruzioni. Orsini prese nota del comando. - E per la Germania - disse allora il genovese - nes-:- suno ci sa dir nulla?.. .. .Voi fr·at""llo Lassalle, non avete nessuna notizia lieta per l'umanità?.... Il filosofo si alzò. · - Il nostro paese - disse - non.prenderà l'iniziativa ma che la guerra scoppii, e i miei compatrioti saranno al primo posto.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==