Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

56 tremendi, negando. Tanta unanimità di proposito , e coraggio civile così sfolgorato fruttarono egregiamente; e le bestie questa volta ebbero la peggio. Con lo stato civile si sa che vengono tante occupazioni, noie, e impacci da non dirsi a parole. A ogni no-..ità che importi siamo sempre in ballo noi. Tocca la volta dell'arruolamento, faccenda delicatissima e di capitale momento; e noi dobbiamo rendere conto di tutti i nati nei tali e tali anni. E questo vada; ma ad una cosa non ho potuto mai sobbarcarmi senza ribrezzo. La coscrizione si sa che è il brh' ido dei poveri padri e madri di famiglia; sebbene oggi farebbe mestieri che risorgesse la virtù maschia antica per cui non si aveva a sventura dare il nome alla milizia; caniera onorevolissima su che posano le speranze della nazione. Ognuno cerca di met-· ter fuora ragioni per la esenzione dei flgli; spesso fondate e oneste; più spesso mendicate e futili. Volete credere che per causa 'eziandio di salute, infermità agli occhi, malcaduco e simili malanni, vogliono le nostre informazioni? E noi dobbiamo interrogare il popolo se il tale vizio c' è o no, a rischio che questa bella parte, come accade, venga a risapersi dai genitori e congiunti che trepidano sulla sorte dei cari; tantochè agli occhi di essi siamo i congiurati contro il loro bene e felicità. Poichè, per ordinario, poco o nulla si verifica delle magagne obiettate; e bisogna agli svogliati afferrare un fucile e andarsene. Nè basta; è d' uopo !asciarne un certificato.- O i

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