Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

35 gnerà che sì retribuiscano allora gli addetti a queste faccende; e ved remo se basterà la ingente somma di ar gento che danno a noi ! E lamentano a gran voce per ehè questo stato civil e sia tenuto mTendarnente ; e in parte sarà vero; e ciò nqn torna a onore d t'li .neghittosi. Tantochè negli spogli pel suffragio univerS{l le, e l' organnmento della guardia nazionale, si videro prima del giudizio ri suscitare i morti. Ma quel gr atis oltre a fare onta alla giusti zia, incoraggia anco que11a benedetta inerzia e negli genza che si deplorano ; per chè dovete sapere che non c' è pad rone peggio servito di quello che non paga mai. Stipendio infatti io non vo' dire quella tenue r icompensa che afferivasi ai cosi detti più diligenti ogni tre o quattro lustri. La quale avec;t sembiante più di grazia che ùi giustizia ; e bi sognava strapparla per una istanza. E gli onesti e gl' indipenden ti se ne r imanevano, pensando avvilirsi. Ma il presente governo ( è un onore che gli va reso ) pare che cerchi da se i meritevoli ; e nella nostra Diocesi ottenne il piccolo guiderdone qual che parroco onorando che per meglio di 40 anni serviva lo stato senza averne avuto r etr ibuz ione di sorta. E quasichè i cristiani ci dessero piccolo impaccio , fino alle besti e volevano estendere la nostra temporale giuri sdizione. E un accurata bestiale statistica ci fu , non ha guarì, commessa. Trattandosi di bestie, il nostro uomo vecchio s'inalberò; vedemmo in ri sch i la dignità pastorale, e facemmo un colpo di stato de' più

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