Carlo Sancasciani - Quattro parole libere sull'attuale condizione dei parrochi delle campagne

54 - lo non vi dirò che tutto questo sia un gran che; ma imposto per obbligo, senza il ristoro di un centesimo, e con quella giunta non troppo morale ed equa del dover pagare, sembra veramente un peso da non portare. A lamenti mossi in proposito da me al Cav. Attilio Zuccagni Orlandini Capo della sezione mini steriale dello stato civile sotto la passata patenw ammini strazione, rispose che esso aveva abolito le penali , quantunque ne fosse ripreso dai superiori. E m' inviò cortesemente un foglio in istampa dove si mostrava la convenienza di far capo ai parrochi pei dati della statistica, e si tesseva insiem~ un caldo elogio al nostro ministero. Io replicai che potevamo aver obbligo a lui di tanto gentile risguardo; ma che non ci era sicura e consolante malleveria la bontà di un mini stro di fronte ai successori, e alla inflessibilità della legge. Tornai _però a protestare ,altamente (e ora fo altrettanto, perché il dritto non guarda in faccia a governi liberali o retrivi ) intorno alla inammissibilità de11a cosa j notando che i nostri magri provvedimenti, non che ai tanti civili, non erano pure adequato compenso agli uffici mcramente ecclesiastici. Il Cavaliere non fiatò più. Ora pronosticano che questo stato civile in mano dei parrochi passi burrasca; e, se lo esempio di Pepoli sarà ' secondato, noi che abbiamo registrato tante morti segneremo anche quella dello stato civile; e senza piangere. Perocchè ci piace servire lo stato; ma questo ricamb!o d' ingratitudine ci fa proprio nodo alla gola. E bi&o-

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