Giuseppe Mazzini - Dal Papa al Concilio ; Dal Concilio a Dio

DAL CONCILIO A DIO 37 mancipa un popolo dalla tirannide ed evoca la Libertà: è maledetta quando edifica la dominazione d'un solo e nega la Legge di Progresso decretata da Dio all'Umanità. Quanto esiste v'è dato ad aiuto: rigettandolo o sviandolo, voi peccate egualmente. « Voi dovete lavo~aoo e trasformare il soggiorno che v'è, per un tempo, assegnato, in Tempio v.isibile della Legge, in gemma della corona che i mondi preparono all'Eterno. E ciascuno di voi, a seconda della sfera in cui vive, lo può, purch' egli stenda sempre Io , - sguardo oltre l'angusto orizzonte dell'io. Guardate nella Famiglia al Comune, nel Comune alla Nazione, nella Nazione all'Umanità, nell'Umanità all'Universo, nell'Universo a Dio. Sia ogni vostro atto, in ciascuna di queste sfere, tale da accrescere - se fosse accettato per norma d'una intera generazione - la somma del Bene, o da dis truggere parte del male esistente. E, siate povero agricoltore o legislatore, intellettualmente ineducato o potente di Genio, avrete rne1·itato egualmente, e la vostra tomba sarà culla d'una vita migliore e ·più in alto sulla via del Progresso che nori la terres tre. « Amate. Amate Dio negli uomini, e gli uotnini nel bene da compirsi pe1· essi e con essi. Abbiate c9me offesa a Dio ogni cosa, che offenda la dignità dell'uomo chiamato ad adorarlo, ogni cosa che inceppi lo sviluppo intellettuale dell'uomo, chiamato a intenderlo più sempre nei suoi disegni, ogni cosa che violi la libertà dell'uomo, chiamato ad ottemperare a quei disegni la V.ita, ogni cosa che contamini di corruzione, di materialismo, di superstizione e di menzogna l'uomo, chiamato a incarnare progressivamente in sè l'I~eale. E •

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