Giuseppe Mazzini - Dal Papa al Concilio ; Dal Concilio a Dio

DAL CONCILIO A DIO 35 « Non v'isolate: non imprigionate l'anima nella sterile contemplazione, nella preghiera solitaria, nell'orgoglio della purificazione individuale, nella pretesa a una grazia, che nessuna fede non fondata sulle opere può meritarvi: non v'illudete a conquistare salute, malgrado e contro la terra. Voi non potete conquistarla -ehe attraverso la t erra: non potete salvarvi, fuorchè salvando. Dio non vi chiede : Che avete voi fa tto per l'anima t.ostra? ma, che' avete fatto per le anime ch'io vi diedi a sorelle? Pensate ad esse: lasciate a Dio e alla Legge lavostra. Agite senza posa a pro d'esse. La più santa preghiera è l'Azione. In Dio, Pensiero e Azione son uno: e voi dovet0 cercare d'imitarlo da lungi. Non tentate di contemplarè Dio in sè: nol potreste: contemplatelo nelle opere s:1e. E non dite, atterrapdovi: le òpe~·e sue sono grandi e ~ J sono nulla . Dio, spirando una scintilla della sua vita in voi, ha voluto che foste qualche cosa. Le opere sue debbono essere per voi un insegnamento: dove no, perchè ve le avrebbe egli stese .dinanzi? Studiate in esse il di lui disegno, una sillaba del concetto ch'ei versò come anima nel Creato: studiatelo, senza insano orgoglio, senza ipocrita modestia, nella storia dell'Umani tà collettiva, attraverso la quale ei rivela lentamente la legge di Progresso dato alla Vita; studiatelo, purifì.candovi prima, come santuar:o, d'ogni meschina passione, d'ogni tendenza colpevole, d'ogni superstizione idolatra, nelle più segrete aspirazioni dell'anima vostra, negli istinti di Vero che vi respirano, in momenti supremi d'affetto e di devozione, nel core: poi, quando avete afferrato quel raggio del divino .~oncetto, quella sillaba della Legge, levate.v.i e, con e!lergia d~ v~lontà. e serena fiducia, siate . sacerdoti e

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