Tommaso Zauli Sajani - Il trionfo della grazia

40 Cosa teneva, . di quegli occhi al raggio A somigliarle incominciò sì bella, ' Che senza quel pensier pace uon ebbe ; Onde suo spiro, e suo desio perenne, E fur sua vita co11a Croce Ulrico. Oh virtù della Grazia ! Oh della santa Acqua che ricevè diva potenza! Ma la sua legge ?..ma il Profeta ?.. c il padre?.. Per l'Arabo non è delitto orrendo Quanto il tradire il suo Corano. Guai Se l' acr solo penetrato avesse !... Oh, ben sentì la misera che sempre Tacer dovea, dovea nell'imo petto I suoi pensieri soffocar, nè d'altro Pasccrsi che di speme! Eppur sì santa, Sì sovrumana le sembrò la speme, Che ognora desi'ando, ognor languendo, Come di un viver benedetto, e d' alla Letizia fonte vagheggiò la morte; Quinci invoco11a come fida e sola Amica quando in bel mistico dono, nolentc per cagion ch'ella... 'ahi l comprese, Partissi Ulrico ed inviò la spada. Sovente allor che il manto ùella notle Pi1ì denso discendea sovra le tende, E le schiave dormian ùal sonno avvinte, Lasciò le stanche pjume, e lieve lieve, Come il sospi ro d' un fanciul, guidata

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