Tommaso Zauli Sajani - Il trionfo della grazia

39 Della gota, ed in giglio si converse, In giglio che candor doppio rivesta Sotta Ja bianca luna. ~IoJiemente Per le tenere fibre un languidore S'insinuava, e per le beJJe membra Un abbandono della vita, un lento Mancar, che nondimeno avea per lei Non so qua} cosa di soave e puro, Avea misteri'oso nel segreto Dell' anima un conforto che le pene ~liti facea, facea bello il dolore. E come susurrìo di tortorella Che paslurata al suo fede] compagno Si volge e d'amor turge, le scendea Nell'intimo una voce che d'arcane E sante cose favellava, e poi Parca che caramente la chiamasse, E ]a chiamasse; e allor per tenerezza, NeJJa memoria di un gentil sembiante, Dentro sentìa come spezzarsi il core. Ah sì , la bella sventurata ardea, Immensamente ardea. Dal fatai punto Che in quella notte di dolor sognava Di risvegliarsi in Pa radi so, e vide Ulrico, da qllel punto il biondo crine E gli azzurri e dir ini oechi di lui Le rimascr così dentro l'imma go, Che un istante da lor mai nou si tolse; E la Croce che pria per sì abborrita

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