Tommaso Zauli Sajani - Il trionfo della grazia

36 li cavaliero Chinossi e il dono accolse. lndi tra loro Cortesi detti ricambiar : Je schiere Si divis ero amiche, e de1Ja pace Belle e gioconde incominciar Je feste. Al soave alitar d'estiva notte, Solto il gemmato padiglion del Cielo Brilldn d'intorno alle moresche tende Innumerandi lumi, e delle stelle Sulla terra ripetono l'immago. Ondeggia per Je quete aure notlnrne Un'armonia dolcissima che parla Di mille suoni col concento, c , r'ic :l\Iister·iosi i suoi sussurri all' onda, A 11' uom la voc-~, ed agli augell i il canto. Nella tenda maggior che istor·lata E trasparente sovra l'altre splende, La bella Saracena in grembo al padre ]>osa, e negl i occhi suoi gli occhi tren fìsi 'fpncramente. Appieu dirsi vorrebbe l{elice, e nondjmeno ignoto un senso Par che mestiz ia le ragioni: tutti Di quelle melodìe bever gl' incanti ·vorrebbe, ma il suo cor ne tragge invece Un indistinto turbamento. In giro D' aeree donne un lungo stuol l'accerchia, E col tintiano de' sonagli d'oro Alle braccia ed ai piè, vien la moresca Danza intrecciando che solea sì vi vo

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==