Tommaso Zauli Sajani - Il trionfo della grazia

22 Sogna l'ingiuria e fuggir vu.ol, ma invano, Chè di piombo le pare aver le membra, E un peso enormr., e Hn affanno infinito Sente, e la terra sotto il piede a un tratto Le manca, e giù ruina, e s' innabissa. Quindi rompe in quei subiti sussulti: Poscia immobil ritorna, e in lei s'allenta Più disfatto, più debole il respiro. Tacciono intanto i sacri inni lugubri Sotto le volte, e un biondo giovinetto Luogo-chiomato, a cui di fresco fiore S'invermiglia la guancia, il labbro turge, E di zaffiro il vivo occhio sfavilla, Con ansia taciturna entra la stanza. L' agii persona in tunica succinta Muove sul piè leggero, e s'avvicina Alla sopita dolorante. Ulrico! Campion di Cristo glor'ioso e primo Propugnator del Saraceno infido, Che fai? che pensi? onùe così rimiri La figlia del deserto ? J tuoi guerrieri La predaro in battaglia: ella è tua schiava. Ah, se il primo sospir che dal tuo core Esce.... rabbrividisco.... nna infedele! Una nemica di tua fè ! Deh, guarda Che di Macone il vincitor non sia Vinto da uu volto, c tutta Ja tua ()']oria o ' E la redenta anima tua non perda. ,

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