Tommaso Zauli Sajani - Il trionfo della grazia

12 Quanto aver può di grande umano petto, Valor guerresco, e generosi, ed alti Pensier, saggio consiglio, e la più bella Virtù dei Hegi, la cos tanza, tutto L'Emiro avea; ma coutro il fur"ùlllle Turbine indarno lorreggiò l' altera · Fronte, che ai raggi di nemico sole Fea del turbante balenar la luua. Spettacolo sublime, un· alma nata A guerreggiar contro i dèstini! Tulli Della fortuna i formidati strali Nel pello audace eJJa raccoglie, e quando Cede a' suoi fati , sovra · Jei l' immensa Onda del tempo non si chiude intera. - :Misero Assan! Non più d'arabi arom1 I talami olezzanti, non più gli alti Pinacoli d'argento, e i traforati Are hi, e i composti fonti del Castello Che uel trifauce porto i padri tuoi Costrussero (t ). Non più l'ardente fiamma J)' amor, nel bacio delle Urì viventi . Contenterai: nè le fatate notti, Dal cespo della rosa a cui sospira, Udrai la voce del bulbul (2) che mista Al dolce canto rlelle schiave il sonno Più lene ti renùea. Sogni or di guerra ( 1 ) H forte Sant' Angelo fu opera degli Arabi, ed è da credere che fosse prima di squisita morescha architettura. ( 2) L' usignuolo.

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