Tommaso Zauli Sajani - Il trionfo della grazia

11 Prima il naufrago Aposto!o insegnava L' alta legge d'amor. Non fu il moresco Regno di sangue e tirannia dipinto: Liete ne andar le fecondate terre, Liete le natìe genti, e a lor non tocca Fu de' padri la fede. Ma l'Europa Dal suo grembo scuotea d'Asia la prole, E sovra l'Asia riversarsi intera Giurò vestendo della Croce il petto. Dal gran Sepolcro il pellegrin normanno Reduce. pria la sacra guerra indisse, E nell'ultima Italia e in questa estrema Sua pietra, al lampo del normanno acciaro Cesser la scimitarra ed il Corano. Stridendo a guisa di montani augelli Riedeano a torme nel natìo petrone Gli Arabi. Sola nel remoto lido Che da lor prende ancora indole e nome Qui rimaneva una tribù. D' alteri E d' indomiti spirti unqua non volle Piegar la fronte al vincitor superbo. In se ristretta e disdegnosa avea F'ermo d'interrogar novellamente L'araba stella, ed attendea fremendo Il dì delle vendette. In lei cotanta Virtù piovea solo da un cor-dai core Del suo Principe; Assano, il forte A.ssano, Libero figlio del deserto, a cui Come il nativo sole ardea la mente.

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