Antonio Graziadei - Il movimento operaio

-4Infine - a tacere di Eugenio Masè-Dari, del quale tutti dobbiamo ammirare la multiforme attività e la vasta e profonda cultura - è troppo poco tempo che qLtesto posto ancora occupava Pasquale Jannaccone. Per quanto io sia legato a lui da antica e vivissima amicizia; per quanto gli debba, in rap• porto a Voi, introduzioni quali non avrei potuto desiderare più benevoli ed efficaci - credo, ciò malgrado, cli conservarmi nella verità obbietti va, affermando che egli rappresenta fra i giovani economisti italiani una grandissima forza. Cresciuto in quel Laboratorio di Economia Politica dell'Università Torinese, la cui fondazione costituirà sempre una delle maggiori benemerenze di Salvatore Cognetti De Mal"tiis, egl[ ha saputo mirabilmente contemperare, in tutti i suoi lavori, le esigenze della indagine strettamente· induttiva - in quanto essa è applicabile alle nostre ricerche - cogli altri processi mentali che sono parallelamente richiesti dalla particolare complessità dei fenomeni economici: mantenendosi, così, lontano, per eguali distanze, tanto dalla metafisica per una parte, quanto dall'empirismo per l'altra. E quello stesso sicuro equilibrio che egli ha raggiunto nelle varie forme del suo pensiero, ha pure spontaneamente trovato fra le sue qualità intellettuali e le sue doti morali. Giacchè, se la ricerca scientifka richiede, oltre e forse più che la potenza dell'ingegno e la solidità della cultura, una inalterabile costanza, un amore ardente e devoto del vero, un frequente e severo sacrifizio delle proprie preferenze personali ; ben si può dirn che Pasquale Jannaccone ha tratte dalla aristocratica elevatezza del proprio animo preziose energie per la sua produzione e per il suo insegnamento. L'assenza di lui - al quale, interprete del sentimento che vedo concorde vibrare in tutti Voi, invio il saluto dell'affetto e del rimpianto - costituisce per i nostri studi in questa insigne Facolfa una perdita che io, meno che altri, potrò mai colmare. Mi valga presso di voi il sincero riconoscimento della pochezza delle mie forze: ed il proposito di attenuarla, adempiendo con assicluifa e con fervore alla altissima missione che voleste affidarmi. Biblioteca Gino Bianco

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