Antonio Graziadei - Il movimento operaio

- 27 -- lati vamente al margine di cui, ai prezzi allora correnti, disponevano gli imprenditori: e gli imprenditori, o lasciarono le risaie incolti vate, o lo trnsformarono pe1· altre coltivazioni. [n entrambi i casi si ebbe una perdita di ricchezza: donde una diminuzione nella domanda cli lavoro, donde un acutizzarnento della concorrenza fra operai ccl una riduzione dei salarì ad un livello ancor più basso del precedente. L'Economia Politica non può indicare una tale formala, che permetta di determinare, scnz'al tro ed in qualsiasi caso, la linea precisa su cui si elevino i limiti relativi dei quali parliamo. Poichè le condizioni del mercato delle merci e dei capi tal i sono variabilissime; poichè in ogni industria le diverse imprese presentano una scala di costi e di margini infinitamente graduata: il problema, se concepito nei suoi termini generali, riesce per sè stesso i ndeterminato. Soltanto un esame concreto di tutti i coefficienti, da cui r.isulta in un dato momento la situazione di una. data impresa, può rispondere al quesito con, sufficiente approssimazione. La sapienza del movimento operaio consiste appunto nel valutare le condizioni economfohe delle singole imprese in rapporto a cui agisce, e nel sapere proporzionare ad esse le proprie domande. Taluno potrebbe accusarci di soverchio ottimismo, se crediamo che i lavoratori della grande industria - i quali sono pure i più evoluti - avranno la maturità a ciò necessaria. Noi ci limiteremo ad affermare colla scorta irrefragabile dei fatti, che i criterì da noi accennati costituiscono da molto tempo la bussola direttiva per le organizzazioni dei paesi più progrediti. Anche in Italia, del resto, non poche organizzazione sono già su questa via. Cito a titolo cli altissimo onore la Federazione dei tipografi, la Federazione edilizia, quella dei cappellai, e l'organizzazione dei lavoratori del porto cli Genova. Non va infine dimenticato che la condotta pii1 o meno economica degli operai dipende, in gran parte, dall'atteggiamento stesso degli imprenditori. I quali gioveranno a sè medesimi ed aJJa causa generale del progresso, s<:),invece di ostinarsi a voler conserBiblioteca Gino Bianco

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