Antonio Graziadei - Il movimento operaio

- 26 - nel rappresentare come immediati ed assoluti limiti che sono, invece, mediati e relativi. Poichè, se è contro verità sostenere, come essa faceva, che, in qualsiasi determinato momento, il limite economico alle domande operaie coincida, senz'altro, col loro stesso punto cli partenza; ciò non toglie che, in ogni caso, esse non incontrino sempre ( veri e propd limiti. . Si può infatti affermare che per ogni imprenditore esiste in ogni dato momento un minimo di profitto, al disotto del quale egli troverebbe più conveniente desistere dalla propria funzione, o, quanto meno, trasferirla sopra un'altra industria. L'apprezzamento cli tale minimo dipende sopratutto da ciò, che - il movimento degli operai della grnnde industria, non risultando in realtà sincrono per le vat'ie sottoclassi che vi sono interessate, ma procedendo con intensità e vicende diverse per ciascuna sottoclasse e per ciascuno dei gruppi di queste - in ogni determinato ramo i singoli imprenditori paragonano i propri profitti col saggio del profitto medio generale, e non possono sopportare che le proprie condizioni - sotto la speciale pressione dei propri operai - restino permanentemente inferiori a quelle che si verificano negli altri r·ami, o, peggio ancora, in altre parti dello stesso ramo. Ora, siccome, in un regime di libera concorrenza, la funzione dell'imprenditore ha una importanza grandissima e corrisponde ad una vera e propria utilità sociale, ne segue che - almeno finchè pe1·- manga un tale regime - è nell'interesse stesso degli operai non toccare, nè tanto meno superare quel mi11imo.Agendo diversamente, essi si priverebbero di un fattore indispensabile per la coordinazione ed il successo delle singole economie di produzione a cui rispettivamente appartengono, e, collo sfasciarsi di queste ultime, risentirebbero per primi le conseguenze della distruzione di ricchezza che avrebbero provoeata. Un esempio eloquentissimo di quanto n,ccenno lo si è avuto due anni or sono- nel basso Bolognese e nel Werrarese, in rapporto ad una vera e propria industria agricola: la coltivazione del riso. Le organizzazioni dei risaioli vol_lero imporre salari troppo elevati reBiblioteca Gino Bianco

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