Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

7{ Stiamo contenti alle nostre libertà costituzionali che sono le sole possibili per ora, e procuriamo che il popolo le trasfonda ne' suoi costumi, e ne comprenda 1'-esercizio ed i vantaggi. Non è bisogna n è breve, nè facile, ma è però indispensabile. I partiti estremi pensino poi che è sogno lo sperare possano o l'uno o l'altro stabilirsi o dominare dut·evolmente. Il popolo non vuole nè repubblica, nè ritorno al despolismo, e quello che .non vuole . il popolo - il popolo vero _.. o non si stabilisce . o non dura. Ma se i partiti estremi non sono alli a fondare, sono alti pur troppo a rovinare, a disor.... di n are. Hisparmino l'llalia, risparmino sè stessi . Il partito che sta nel mezzo de' due suddetti~ ed è il pih numeroso; potrebbe essere 8nco il più potente se . non fosse il pia inerte. Si ricordi elle la forza attiva trionfa sempre deAla passiva; chi assalta rimane sempre superiore a chi non fa che parare. E con ciò non dico ch'egli abbia a divenire aggressivo, ma dico ch'egli ha bisogno di darsi un' altività, un' iniziativa; e quella che pih lo può onorare e dargli riputazione e fot·za, è il far~i prim.o e pih caldo campione della grao causa Italiana, della nazionalità, dell' indiperrcfenza. Noi tentammo, osammo assai, ci ponemmo alla maggiore di quante imprese abbia assunte il nostro popolo da secoli. L'evento non corrispose ai nostri sforzi.

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