Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

\ 54 Chi non oserebiJe farsi scusa del suo mal ope· rare cogli alli d'uomini di dubbia vita, d'incerta fama, e di poco lode voi i anlecedeuli, trova nou solo scusa, ma assoluzione completa ne' portamenti d'uomini che ode essere virtuosi e degni d'onore e di rispetto. Il pii.1 contagioso ed il peggiore de'mal esempi non è quello dato da' tristi , ma quello dato da' buoni. Non è però mio desiderio render il numero tlegli angioli caduti, m:1ggiore di quello che è. Così invece potesse dipendere da me il f:u che l'Ila! i a annoverasse ogni giorno tra suoi figliuol i un'alta mente, un bel caraltère di più! Voglio dunque credere, c certo spero e des idero, che i mezzi oscuri , illegali e viol cnlf, che servirono onde levar~ in grado uomini che ogni buon Italiano ebbe in ono re ed in islirna, fossero usati senza t o t" o parleci paz ione ed a lor·o insaputa. l\la mi duole pel bene d' ltalia che crb sia avvenuto e che d sen so morale, l' cccitamenro a grandi sacriHzi, la ten denza generosa ed all a, abbiano ricevuta una tanta otl'esa da coloro che do,·evano invece furseue ora come pcl passato i piil gelosi ed ardenti propugual ori. Queste mie paroìe risuoneranno dure a pi1.J d'un orecchio: entreranno acule i a più d' ua cuore, ma queste parole dove\' ano esser pronunciate, pronunciate francamente.

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