Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

~2 direte voi - come mai i nostri p1·ofessori l'hanno messa a mano, e con essa ha,nno fatto furore a quel modo? Qui, amici miei ed elettori carissimi , entriamo in un altro capitolo; nel capitolo del mestiere d'uomo politico, e quasi quasi mi tornerebbe tacere, perchè alla fine anch'io bene o n1ale mi son fatto uomo politico, e questa oramai è l'arte mia, ed es porre i ferri di bottega in vetrina non mette conto : senza dire che lutti i miei confratelli (e già m'hanno in tasca discretamente) Dio sa come mi tt·iboleranno. So che metto la mano in un gran vespaio, ma pazienza, a ogni modo . son sempre stato Giovanni Boccadoro, ed ho detto come la pensa v o a grandi e piccini, e son troppo innanzi per mutal'e scuola. Dovete dunque sapere - ma per amor di Dio resti fra noi - .. che un uomo politico ha un bell'aver talento, studio, capacità, ardire; con tutte queste doti può benissimo restar sempre al primo gradino della scala e ad un bi - sogno anche morirvi di fatue . E che cosa può esser la sua fot·tuna? Una parola. Una parola basta a fat· la fortuna d'un uomo politico? Basta e avanza. Ma bisogna sapere scoprire quella adattata - qui sta il talen.lo - quella che t'a pel momento, quella cbe farà più

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