Massimo d'Azeglio - Ai suoi elettori

!6 250,000 uorntnJ, potete figurarvi che pt'emut·a avt·ebbero avuto di far arar dt·itto chi s i fosse messo in capo di voler fare a modo suo, c non a quello della Costituente. ll Papa c i l Gt·auduca l'uvrebbero anch'essi aiut.ala alla meglio, e capite bene che c'era dell'inlet·essc di tutti i principi a far così e non altrimenti. E poi c'è l'esempio di Germania fresco, fresco. Vedete l' impet·atore d'Austria ed il re di Prussia come hanno ubbidit~ a puntino alla Costituente di .Francfort, e messo mano alla spada perchè ognuno le ubbidisse. Pensate se in Italia non sarebbe avvenuto lo stesso! Tutto era combinato bene e con una sapienza politica da far stordire. Peccato, che poi- non so davvero perchèpare che non se ne voglia far altro. Accade sempre così: quelli che se n' intendono, e che accomoderebbero tutto in un lampo, non trovano chi dia loro retta. Nel male di questo raffreddamento per la Costituente, c'è però stata una fortuna. Mentre ne passava la voglia ai nuovi ministeri democratici, n'è passata, da quel che pat·e, la voglia anche all'eroica Livorno, all'et·oica Genova ed all'eroica Roma, dove (m'et·o scordato dirvelo) coll'istesso metodo s'erano ottenuti gli stessi efl'etti; salvo che a Roma si giocò di coltello e di schioppetta come avete weduto dai fogli. Ed a proposito di Roma la

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