Francesco De Luca - I Fasci e la questione siciliana

\ -1nell'Jsola che era tempo di uscire dagli equivoci o che i Fasci Yeramente decisi a conseguire il miglioramento degli operai doveano ascriversi al « Partito dei lavoratori italiani »; e, datosi egli stesso a una propaganda instancabile, suscitò in provincia di Palermo molti Fasci, che furono come una scintilla su polveri ammucchiate. L'isola tutta si coprì di una fitta rete di nuovi sodalizii, ciò che permise la pubblicazione di un loro organo speciale: la Giustizia sociale. Giammai niente di simile s·era visto in Sicilia; e il maggio1•merito ne Ya dato a Bosco Garibaldi, la cui opera benefica, solerte, disinteressata resterà nella storia dell'isola nostra. Però l'attività e l'energia d'un partito, special• mente se giovane e poco numeroso come il socialista, non poternno produrre un così largo e celere moto, se profonde ed antichissime cause non vi avessero concorso. E, a ben comprenderle, non è un fuor d'opera un cenno storico. IL Un 1io'di storia. Esposta, per la sua postura geografica, alle irl'u• zioni e 1·apine di moltissimi popoli invasori, la Si• cilia - dopo aver goduto, a quanto sembra, una pace e una prosperità relative alla fine dell'epoca quaternaria, con una gente quasi autoctona, la sicana - disputata da Greci e da Cartaginesi, sfruttata a sangue dal dominio di Roma che le imponeva, fin d'allora, la feroce rapacità dei suoi più tristi aguzzini - dopo una serie di sanguinose vicende, ebbe, al fine, nel medio evo, una monarchia propria, la normanna, che, se può essere soggetto di drammi e liriche, esaminata con la critica sto• rica si palesa quale un potere dispotico, a tutto profitto di re, baroni e prelati, gravanti con tasse ed arbitrii sulle povere plebi, per nulla rappresen• tate nel famoso Parlamento o ,1'Iagna Curia. Ed anche quando le città re~ie o demaniali eb• bero rappresentanti nel granc1e Consesso - pe• Bib: oteca Gino Bianco

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