Francesco De Luca - I Fasci e la questione siciliana

-6produsse grande impressione in Sicilia e raddrizzò molte idee storte; chi scrive può farne irrefragabile testimonianza, perchè fu tra i repubblicani che dalla lettura del Socialismo si convertì alla novella dottrina. La Sociologia criminale fece il resto e preparò molto efficacemente il terreno elettorale per l'alfermazione del giovanissimo partito socialista di Sicilia sul nome di Colajanni, che in quattro Collegi ottenne circa 18.000 voti: i quali, se non si possono attribuire tutti ai socialisti siciliani, sono una prova del lavoro ocula,to, efficace da essi compiuto: perchè i Comitati elettorali pel Colajanni erano in gran parte composti di socialisti. La fusione dei Circoli radicali di Palermo, invitanti nel 1890 - credo nel maggio - il Colajanni ad una conferenza, generò una Federazione dei repubblicani-socialisti di tutta l'isola, i rappresentanti dei quali, convenuti ad un banchetto e ad un Comizio a Palermo, il 4 o 5 aprile 1891,stabilirono che quind'innanzi tutte le forze radicali della Sicilia fossero strette ad un patto. E la prova mirabile di quel patto, rinsaldato dalla propaganda del giornale l'Isola, si ebbe nel maggio 1892, a Palermo, in occasione del Congresso delle Società affratellate; Congresso che esercitò grandissima influenza sul progresso delle idee socialiste in Sicilia. Vi partecipò De Felice, con una larghissima rappresentanza dei Fasci di Catania e di Paternò, e parlò oltre un'ora, dimostrando i vantaggi meraviglio,i dei Fasci. i\Ia chi spezzò una lancia, davvero poderosa, pel socialismo fu Errico De Marinis, ingegno elevatissimo e colto, attorno al quale si strinsero i collettivisti dell'isola, che in grande maggioranza ebbero speditamente· ragione dei mazziniani, attraendo a sè lo stesso Felice Albani, dichiaratosi collettivista. Ed ecco che in Sicilia si afferma in modo solenne il socialismo, spoglio di quei malintesi e di quei sentimentalismi che l'aveano accompagnato sin dal suo apparire. Un solo passo, ma importantissimo, rimaneva a dare: far accettare ai Fasci, sorti o da sorgere, la tattica del partito socialista. È ciò che fece BoscoGaribaldi, che tornato più entusiasta dal Congresso socialista di Genova nel 1892,scrisse Bib1oteca Gino Bianco

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