Francesco De Luca - I Fasci e la questione siciliana

- 23 - mio lavoro; per ora dirò solo che il famoso direttore generale della polizia, dopo aver segretamente espresso l'opinione che bisognava arrestare i capi dei Fasci, dai suoi intimi amici della provincia di Girgenti si fe' mandare un indirizzo a stampa in cui i Fasci erano denunziati come associazioni a delinquere e s'invocava l'applicazione dell'art. 248 del Codice penale. Come dimenticava il Sensales che proprio parecchi degli ispiratori dell'indirizzo erano stati indicati dal Nicotera nel 1876-77 come gente degna d'essere ammonita e se ne salvarono colla fuga?! Pubblicamente intanto, la vecchia volpe andava ridicendo che i tempi erano mutati e conveniva pensare ai contadini ed agli operai, i cui interessi stavano a cuore al Governo .... Sì, il Governo, che non aveva mai pensato ai proletari siciliani, si avvedeva dell'esistenza di una questione siciliana proprio proprio nell'anno di grazia 1893 ! Dove mirasse tutta questa commedia è facile intuirlo .... Ma non precipitiamo. XII. Prime persecuzioni. - Creazione di reati e di rei. - Riluttanze di alcuni magistrati. Dal giugno 1893 le persecuzioni contro i Fasci eransi fatte accanite. In qualunque pii1 innocente passeggiata, senza grida, senza gonfalone, la polizia vedeva una « riunione pubblica », una« processione civile }}; e subito chiedeva l'applicazione degli articoli 1 e 7 della nuova liberalissima legge di P. S. ai pretori, che non so quante migliaia di lire fecero incassare all'Erario per ammende infii tte ai Fasci. Ogni domanda di aumento di salario fatta in comune dai contadini, che si rifiutassero a lavorare per pochi soldi, era uno « sciopero con violenza }}. A provare il partito preso di perseguitare i Fasci per dritto e per traverso, mette conto citare qualche esempio di dibattimenti svoltisi innanzi al Tribunale penale di questa Girgenti ov'io dimoro. B,b.oteca Gino B,a..,co

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