Francesco De Luca - I Fasci e la questione siciliana

- 14 - neccio. Ed intanto ai lamenti delle plebi angariate si rispondeva con lo stato d'assedio del 1862, con la legge Pica e con le leggi eccezionali applicate da Medici e da Nicotera. Non un provvedimento d'indole economica o morale; non istituti scientifici e finanziari che valessero a far fruttare tante ricchezze, in modo da creare industrie che se, nel presente regime, sfruttano gli operai, assicurano loro almeno, per buona parte dell'anno, il pane quotidiano e li rendono natural men te organizzati, e quindi, o tosto o tardi, temuti; industrie che aprono la via del guadagno a molte donne del popolo, le quali, se vi trovano stimoli di corruzione, almeno vi trovano anche da vivere; e vivere è il primo problema dell'esistenza! La Sicilia, infelice quanto l'Irlanda, non poteva avere che plebi degenerate, imbestialite, dibattentisi tra la fame e il delitto, tra l'ignoranza e la prostituzione; di lei rende imagine la sua donna del popolo, sudicia, lacera, che po1·ta un bambino su un braccio, e con l'altro il recipiente dell'acqua, attinta molto !unge dalla puzzolente sua tana, ove trova, al ritorno, i rabbuffi e le percosse del marito brutale. Tratto tratto la gran dolente metteva spaventevoli gemiti somiglianti a ruggiti; e si dibatteva nelle convulsioni spasmodiche e sanguinose che ebbero nome Calatabiano, Caltavuturo, Favara; ma ben presto ricadeva accasciata e vinta. Quale stupore, adunque, che queste turbe avvilite, calpestate da tempo immemorabile; assetate di una parola di conforto e d'amicizia; desiose d'un avvenire più umano; alla parola redentrice di alcuni volontari della causa proletaria, ricchi di pensiero e di sentimento, rispondessero con grida di gioia indicibile e con uno slancio misto di abnegazione e di venerazione? Per le plebi sicule i Fasci erano una nuova religione; da essi si attendevano un'era non mai vista di pace e di soddisfazioni fisiche e morali. A tan~ fiducia corrisposero gli organizzatori dei Fasci? E quello che dimostrerò nei successivi paragrafi. B,bi oteca Gino B1a'1co

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