Discorso del conte Terenzio Mamiani recitato al banchetto ... - 1847

7 tegra 7 Parecchj de' miei prediletti amici ànno chiuso gli occhj nel sonno mortale; ma più non riposano in terra di schiavitù, ma il piede dello straniero non potrà oggimai calpestare le tombe loro e la viva riconoscenza del popolo inverso ciò che vollero ed operarono a bene di lui, a bene d'Italia più non fuggirà paurosa li sguardi de' vilissimi spiatori ; ed anzi mentre esso popolo verserà su quelle tombe dolci lacrime di gratitudine, le mani de' sacerdoti Jeverannosi a benedirle e le lor sante bocche pregheranno la pace de' giusti alle anime infiammate di carità cittadina; imperocchè il maggiore de' prodigj e il più profittevole al mondo che la sapiente bontà di PIO IX conduce in atto si è del sicuro quel caldo e fratellevole abbracciamento che vediam farsi in modi così impensati e sublimi tra la virtù privata e la pubblica, tra la libertà e la religione, tra l' incivilimento c la Chiesa.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==