Discorso del conte Terenzio Mamiani recitato al banchetto ... - 1847

per sempre e togliermi ogni cosa cara e diletta quaggiù, ma cziandio alla pena aggiunger lo sfregio, darmi appellazioni piene d'ingiuria, svegliarmi contro non l'amore e la compassione de'popoli, ma bensì l' odio e lo sprezzo. E voi in quel cambio, o miei Pesarcsi, voi m'accogliete con quegli onori che non alla povera mia persona, ma sì starebbero bene a un uomo illustre e magnanimo; voi vi compiacete di me come s'io fossi una vostra gloria c passar mi fate, per così dire, dall'oscurità alla fama, dall'esilio al trionfo. Tutto questo, o concittadini, versa sulle piaghe che m'aprì la fortuna un balsamo soavissimo, ed anzi elle sono già tutte chiuse e rimarginate. Se non che per la necessità ineluttabile in cui vivesi l'uomo di riconoscere in ogni cosa pitt lieta e felice la fralezza di sua natura, una qualche stilla d'amaro si sparge eziandio in tal pienezza di gaudio.

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