Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

27 pc.nsiet·o dell ' Italia tutla. ln questi npplausi si confonde il grido rli dolore che m:lllrlano le desolate provincie d.e l.l' i~felic e penisp l a~ dove n migliaia giacc ion nelle pr1g10m, le vitlrme del dispotismo nostrano c straniero, e dove nelle case immise rite da ' consnn- !!uinei tutti son le 1a!!rime di orbale fami 6li e alimen- u u u to alla ferocia degli opp ressori, e i ge rniti di chi soffre e i furori di chi impreca fanno più all egr(l In vendeUu al cuore de' liranni t:~ de' ca rnefici che li avvincono e li straziano. Jn q·uesti applausi ·è la munifestazione de' desidèri, de' bisogn i, dell e speranze di una intera nazione. In ques ti applau si è il riscuotersi di tutta nna gente , che <mela di accorrere alle anni sotto il tricolore vessillo, guidata dal benefico astro della Sabauda Casa. E se ci si consentisse di vestire poeticamente il nostro com·elto, in questi upplausi a noi parrebbe sentire come la voce dell ' Itali a a ripeter la grave sentenza che la storia ritrasse dalla bocca di quel pretore latino: « Ora che le parole son dette, ucconeiamole a' falti . » Or· qui non è mestier·i dimos trare come lo spirito pubblico sia tutto favorevo ll' e propenso all a guerra. E d' onde infatti. questa sicura fiducia ne' cittadini d'ogni classe? questa insnlita esultanza su' volti e negli animi della commossa gioventù? questa impaziente aspettazione nel prodH esercito? questa spontanea concorrenza degli uomini danarosi al prestito nnzionale? insomma tutto questo agitarsi senza scomporsì, tutto questo apparecch iamen to senza disturbo nelle ordinarie fnccend e? Ciò che potrebbe soltanto nuocere non sarebbe oramai che l'indugiare. 11 metter tempo in mezzo all'intt·aprendimento dell 'opera sarebbe l'unico pericolo a cui per avventura si andrebbe incontro. Dalla incsplir.ata lentezza soq~eeebbe la c_alcolatrice riflessione , e da questa il dubbio, c dal dubbio lo sconforto, e dallo sconfo rto ìl timore, e dal timor·e \'crrebbe in

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