Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

25 VII. Perchè le sol'ti italiane siano muta te, bisogna contravvenire a' trnttati; e de' trattati vorrebbe dire 1' Austria_, come venne fatto a 1\' Alighieri delle leggi : « Chi pon mano ad essi ? )) ' La risposta sarebbe bella e pronta : Coloro stessi che li fecero. Il fatto dell'uomo non è eterno, nè il volere di oggi sarà qlwllo di domani. A seconda che le condizioni 'de'popoli e le necessità de'tempi lo esi· gono_, le leggi internazionali è pur mestier·i vrngano modificate. Non è quì il luogo di venir ripetendo tutti gli argomenti che la quotidiana stumpa di Europa ha con tanta lucidezza esposti per combattere la pretesa intangibilitò de'chirografi viennesi. Molti fatti sono uvvenuti contr·o i trattati del 1815 in accrescimento di libertà ed in favore de' diritti nazionali, come altri ne sono avvenuti in danno della librrtà e in violazione del pubblico diritto. E non f'bbiamo da una parte la formozione de'r·t~gni della Grecia e del Belgio_, l'unione de'principati della Rumenia_, la nuova costituzione federativa della Svizzera! la piena emancipazione di Neufchàtel_, e art·ogi la restaurazione dell' impero napoleonico_, ossia per dirla eolie altrui parole, la rovina del così detto sistema della legittimità, che era it perno dell'edifizio de11815? E non abhiamo dall' altr·a la distruzione della repubblica di Cracovia, e tutte le invasioni_, le occupazioni e le prepotenze commesse dall'Austria in Italia? Che se in fin de' conti i trattati del 18t5 debbano non altrimenti esser posti innanti,. nella questione italiana~ che come il famoso nodo gordiano, non man-

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