Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

19 pubblico da'furori del socialismo o distrutti i grandi principii della rivoluzione dalla vittoria de'reazionarii; e per la tutela dell' ot~dine sociale e la incolumità de'medesimi principii assoggettavasi ad un governo, ìl quale con una mano di ferro domasse e lo spirito del disordine e quello della reazione; e vi si assoggeltaYa, sacrificando per qualche tempo l' ese rcizio e il godimento delle sue preziose libertà. Er·a una dittatura conferita per combattere più a ~evolmcnte i temuti nemici interni, simil e u quella che gli antichi Romani istituivan <l nelle supreme contingenze della patri l'. Ma ora che i p avrntati fan tasmi sono scomparsi, ora che il socialismo è disa rmato e la reazione fatta impossibile, la dittatura non ha più ragione di essere; è tempo che s i scuopra la statua della libertà, facendo sparire ogni vestigio d'una crisi sociale che più non esiste; è tempo alfine che l'impero si spogli di tutte le fo.rme eccezionali e rivesta le forme d' un governo regolare che permetta a lla Francia tutto il possibile 1 wvimento morale in cui stnnno le condizioni esser.liali della sua vita, del suo progresso, dell a sua inflner. w. Wia come ciò fare , fino a che durino i pet·icoli pr1 venienti dalla situazione anormale dell'Italia : Deve dunque la Francia por mano al rimedio di questi peri< ;)li , deve togli ere di mezzo siffatto unico ostacolo al l'ilorno della sua libertà, se di questa libertà, com'(- innPgato, com'è in.concusso, ell a ha, più che desiderio, bisogno. VI. Se.ntendo l'Austria a ruggire a sè vicino, e da più lati, come il nembo di una vindice ira_, senza punto

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