Giovanni Adorni - Intorno a un discorso del signor Cesare Cantù ...

l d' . l 49 n i soggJUnge nn precetto, a quale certamente neppure ,il critico di Milano potrà nè vorrà contraddire: , E bisogno che ciascuno si preservi da tutto ciò che fu ad e.;si stndii ( delle lettere ) pregiudizievole; e massimamente da inconsiderata vaghezza di novità · e di co3e straniere. Male si consigliano (e con sicuro danno del nome loro ) que' che affatic&nsi a propagare certe lettera ri e dott6ne d'origine non sappiamo se celtica, o t eutonicaJ o caledonia, e coloro che ne danno imitato o volgarizzato quanto producono smodate f<~ntasie di là dai monti e dal mare ,. Queste sentenr.e e il modo con cui sono espres• se mostre ranno a qnal ordine di scrittori è da an• noverarsi chi le espose, e ne seppe fare regola ad ogni qualità di cotia a cui riyolse la sna penna. Fin<~lmente l' Od.t alla Pasta che mosse tanta ira n el Sig. B. è ricca di siffatte bellezze che meritereLbe d'essere trascritta per disteso. Ma siccome appena fu composta corse manoscritta per le mani di molti; indi fn stampqta a .Bologna nel I834, a Pia.. cenza nel I 835, a Tori no n el I836, e di nuovo a Bologna nello stesso I836, basterà metterne qui alcune strofe, le quali per se condurranno a ' giudicare della verità delle parole del Sig. B. che l' Au• tore , per non sa{)'ere svolge.re a dovere il soggetto proposto, sia stato nella. necessità di lasciar capriola re qui e là il suo e$tro, come un lepratto messo in fuga dai segug~, e se sono, queste veramente fandonie bislacche partorite da una ·mente ebbra di acqua ippocrenip,. Strofa r. Spinto, dall' .irto B~rea, Scòrto da cento,·larveJ Sovra corsie,ro ali~ero Ignoto Ger'lio. <1 ppar.ve: .Orribilmente nero Cavallo e .e:w<)Ji.ero. Str. 2. C.orse il bel çielo italico~ Gij.ida. sclegnando e freno;· E di · ~tr;ma caligine . Contaminò il sereno: f

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