Giovanni Adorni - Intorno a un discorso del signor Cesare Cantù ...

!1.2. ~ma ad altra voce, se ve ne ha i n uso più. d' un t\ per s ignifi care una cosa. Aru~ he Cicerone nel libro 3. d ell'Oratore scr i s~e : , In hoc ve rborum gene re propriorum de lec tus est qui- , d am habendns, atq ne is anrium q noÒiiiD jndicio ponderand u~: in quo consuet udo et iam be ne loquendi va le t plurirnurn ,. La Crusca poi t olse via ne ll a qua rta edi zione de l suo Vocal•olario la voce carestoso, aggPttivo di tempo, in ·c lli è cares tia , usata da Pallavi cina e da Seg ne ri , l a qu a l voce e ra s t a ta registrata nell a t er7.a edi z ione; e ciò pe l solo mot ivo e h~ qu ella parol a ha un suono non gra to a ll 'orecchio. Pag. 3o6. , Cice •~one sommo vi zio credeva lo sco... starsi nel dire dal volgar modo , , . O ssERVAzioNE Ma Cicerone stesso s tabilisce nn pri nc ipio più. pre - ciso nel lib. .2. dell 'Oratore, di cendo:, Res e t sent en tia e vi sua verba parient, quae sernper satis mibi ornata videri solen t , si f' jnsmodi sunt, ut ea r es ipsa peperisse videatur , . E ne lli b. 3. dice:, Omnis loquendi elega nti a , q namqnam ex politur sc ienti a litera rum, tarnen auge tur legendis oratoribus et poetis ,. Do\'e pure co nsi gli a a studiare gli sc rittori an.. tichi, e ad usare per ornamento ( se ben parcamen.. te ) di voci an ti che. Nell e pagine 3I.2, 3 r3, 3r4 l 'Autore vuol provare che l a l ettera tu ra d eve essere popolare ; che la poes ia cons iste in meglio ell e in pa role e f ras i; che la lingua deg li scrittor i sia l a lingua del popolo, in contrario a qnelli che di cono che gl i scr ittori debbono adop~ran11.~ una con regole e t ermini proprii , c?n troncament i ed eleganze, l i11gua f orbita, gramatzcale, cortigiana, perchè coll ' usar la forbita p er

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