Giovanni Adorni - Intorno a un discorso del signor Cesare Cantù ...

t6 la lingua inglese d'allora, dice: Ci rappresentiamo noi cot esto col osso sforz<~to a cacciare gli enormi suoi p iPd i in p iccole pantofole chinesi, traballan t e fra gl ' impacci cui spez?:ava arrossendo, come un leone che fran ge i suoi la cci ,. Dopo, così parla di Dante: , D c1 nte non trOI'Ò nulla al suo giugnere al mondo ... La 11ecess ità d'intendersi avea fc~tto nascere un idioma volgare adope ra to da un lato all'altro delle Alpi del mezzogiorno, da una parte e dall'altra de' Pirenei orientali. Dante adottò cotesto h astardo di ltoma, che i dotti e potenti sdegna1·ano di riconoscere; e lo trovò vagabondo per le vie di Firenze, nutrito a ll a ven t ura da un popolo repubbl icano in tutta l a sua dnrezza plebea. Comunicò al fi glio della sua scel ta l a sua virilità, la sua semplicità, l a sua indipendenza, la su.a nobiltà, la sua tristezza , la sua santa subli - mità, la selvaggia sua grazia. Dante c:nò dal nulla la parola del suo spirito: dirde l 'essere a l verbo del sno gen io; si fabbri cò da per se la sua l ira. La l ingua ital iana e la Divina Commedia scaturirono insieme Ja l suo ce rvello: d'un colpo solo l'esule illustre dotò F uman genere di una lingua mirabile e d'un poema i mmortale ,. Dell a bellezza dell'immagine di Shackespeare, di quel colosso che mette i p iedi nelle pantofole cb inesi , e della verità delle cose dette intorno a Dan~ t e gi11cl ichi chi ha buon gusto e cogni zioni esatte •lell ' origine della lingua italiana; e dica se è con- ,·eniente a scrittori itali ani il propagare siffatte imma,gini e siftatti concetti, come degni di ammirazione. - - Pag. 3oo. ,; Perchè buon secolo il 3oo più che il 5oo; se i l popolo d 'all ora Hramente parlasse meglio che dappoi; se quegl i scrittori senza gramatica val essero da più che i susseguenti, i quali all a pratica accopp iavano la dottrina; e che vogl ia dire parl ar meglio; e come una lingua cessi di t ratto d'esser buona, sarebbero quistioni che vorremmo proporre a i d ittatori di gramatica, e che ad alcuno par-

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