F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 59 )( fondamentale non fosse preceduta. PermeÙete, o Conte_, che aggiunga a questa lettera quella parlo di considerazioni che riguardano la questione Romana osservata da questo punto di vista , éstra tta dal documento a Voi ben noto che vi fu presentato nel mese di Marzo 1856, allorchè così degnamente sedevate nel Congresso. (1) E credo non inopportuno il ricordare oggi quelle considerazioni, perchè fanno manifesto come, anche tenendo conto delle difficoltà del momento, e non dissimulando i proprj mali, non hanno i sudditi Romani taciuto nè molto meno di ~ conosciuto fin d'allora le cause che li producevano. Non deve farsi quindi meraviglia l'Europa se nel presente agitarsi dell'Italia una sola voce sentono e sentiranno uscire dalle Romane prov.ince , un sol grido levar::;i , il grido della Nazionalità. Porro unwn est necessariurn (e ben a ragione Cesare Balbo lo proclamò), la Nazionale Indipendenza di tutta l' Halia, senza la quale quella delle ~ingole parti è impossibile, come gli avvenimenti ci hanno a tutti apertamente insegnato. Questa Indipendenza ormai tutti vogliono , a questa si f~mno sacrifizj inauditi , e da questo.sentimento ispirati si veggono da ogni parte atti di abnegazione e di virtù che l'Europa intera deve ammirare non solo, ma tenerne conto non lieve, poichè calpestare apertamente la virtù non si può senza pericolo. Questa Indipendenza è nell'interesse di tutti gl'llaliani non solo, ma eziandio nel- · l'interesse di tutli coloro che li governano. E sono 1Jen dolente nel vedere come questa verità sia poco compresa da quei Governi Italiani che più subir~mo l' onta e il danno della dipendenza; e come non sia palese a tutti che le Nazioni non adottano se non i governi che hanno (l ) Vedi in fine, Estratto della Memoria presentata al Congresso di Parigi nel marzo H~56.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==