F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

)( 37 )( r iforme fatto dal Pontefice Pio IX. Gli avvenimenli del 1847, i replicati tentativi fa tti dagli agenti dell'Austria per provocare disordini nella speranza di dar luogo ad un intervento, dei quali lentativi, anche fatta la ùebita parte Jlle passioni del momento, ne resta pure molta incontrastabilmente provata nel processo fattone dal governatore d' allora Mons. Morandi, (1) e le minacciose mostre falle nell'aumentare la guarnigione di Ferrara, e l' occupazione di parte della città benchè dai trattati del1815 non consentita, provano all' evidenza due cose, cioè che in primo luogo l' indipendenza del governo di Roma per il diritto che i trattati avevano dato all' Austria di possedere la fortezza di Ferrara era un vano nome ; e in secondo luogo che ogni tentativo anche di riformare uno Stato Italiano era dall ' Austria consideralo come una minaccia per sè. Fu chiaro ed evidente ancora una volta per gli Italiani, che niuno ordinamento ragionevole è per essi possibile , finchè l' Austria ha un piede così potentemente armato nella Penisola. E il grido d' Indipendenza cominciò a levarsi appunto in quei giorni potente, universale, e per la commozione generale di Europa ez iandio impaziente. Nè tacerò ancora come ai primi tentaLivi di Confederazione Italiana iniziati dal Pontefice Pio lX e da Re Carlo Alberto nell' autunno. di quell'anno, benchè si presentassero soLto la forma di Lega Dogarwle, l'Austria opponesse i più vivi ostacoli ; ed è ben noto di quali vessazioni codarde fosse segno in Modena Mons. Corboli Bussi , il negoziatore ponliflcio_, :per parte di quel Duca Austriaco e della sua polizia, la quale , cpme niuno ignora, era mai sempre parte integrante della polizia Austriaca, non che per istigazione (1) Processo Romano di cospirazione innanzi al supremo Tribunale della Consulta. Roma 181-8, Tipografia Puccinelli.

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