F.A. Gualtiero - Gli interventi dell'Austria nello Stato romano

){ 16 )( Ma l'Austria creando allora un imbarazzo a Napoleone creava future difficollà a sè medesima, ricooo- , sceva un diritto che si preparava più tardi a disconoscere, 1eneva un linguaggio per farsi cadere in mano la Lombardia , che voi , Conte, non potreste forse parlarne migliore per domandare che ne venga ora scacciata: Procedevano intanto i tempi e gli eventi si matu- . ravano. L'anno 1820 dava una prima speranza agli lla- ·liani, una prima scossa alla Penisola , una prima occasione all'Austria. Italiani ed Austriaci ne profìtlarono egualmente , i primi per emanciparsi, i secondi per estendere la propria dominazione. Era Ja prima occasione d' intervento, della quale risolutamente profittò l'Austria in tutta la Penisola. Tralascio ciò che fece negli altri Stati rtaliani , e ristringo il mio discorso agli Stati Romani, che sono il subietto principale del mio ragionamento. Non appena sorgevano i primi sospetti di rivoluzione, che già l'intervento pesava come una minaccia sul capo del governo Romano. Il Cardinale Rusconi legato di Ravenna ne parlava con timore, (1) e più apertamente il Cardinale Spina legato di Bologna esprimeva le sue diffidenze sulle intenzioni degli Austriaci, allora diretti ana volla di Nar.oli. « È giunto (egli scriveva) ieri sera in Bolo- » gna quell'aiutante del generai Frimont che era a Fer- » rara. Si è presen·tato da. me questa mattina . Poco o » nulla ho azzardato di pescare da lui , giacchè non vo- » leva che pote::;se pescare da me. Mi ha però fatto capire ., che si aumentavano le guarnigioni di Ferrara e di Co- (1) Lettera del Cardinal Rustoni, legato di Ravenna, del 9 agosto 1820. Vol . I, Doc. 21, pag. 260.

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