Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

-6stesso cardinale nostro legato , il quale , secondo il dovere del suo ufficio , non lasciava di opporsi a tanti scellerati ardimenti , e di sostenere e difendere i diritti c 1a dignità nostra e di questa S. Sede. Ed a tal segno d' iniquità cd impudenza vennero i ribelli , che non temettero di mutare il governo, e chiedere la dittatura del Re di Sardegna , e per questo fine mandarono loro deputati allo stesso Re. Non potendo dunque il nostro legato impedire tante malvagità, e più a lungo sostenerle ed esserne spettatore , pubblicò a voce cd in iscritto una solenne protesta contro quanto erasi operato da quei faziosi a danno dei diritti nostri c di questa S. Sede , e costretto a partire di Bologna mosse a Ferrara. Le nefandezze di Bologna vennero cogli stessi colpevoli modi operate altresì in Ravenna , in Perugia , ed altrove , con comun lutto de' buoni , da uomini scellerati , nella fidanza che il loro impeto non potesse venire represso c frenato dalle nostre pontificie milizie, le quali trovandosi in poco numero , non erano in grado di resistere al loro furore ed alla loro audacia. Laonde neJle anzidette città si vide per opera dei faziosi concu]cata l' autorità di ogni legge divina cd umana , e oppugnata la suprema civile potestà nostra e di questa S. Sede , inalberati i vessilli della ribellione , tolto di mezzo il legittimo pontificio governo , invocata la dittatura del Re di Sardegna, e spinti e costretti alla partenza i nostri delegati dopo pubblica protesta , e commessi altri non pochi delitti di fellonia. Niuno poi ignora a che principalmente mirino sempre codesti odiatori del civil principato della Sede Apostolica , c ciò che essi vogliono , e ciò che bramano e sospirano. Per fermo tutti sanno , come per singolare consiglio della divina Provvidenza , è avvenuto che ,

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