Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

-· 4.5 -- armi per la libertà c per la patria, che stanno sparg·endo il sangue per la più santa delle cause , dcv' essere messa al bando in nome di un uomo che è pure ministro del. Signore? Noi crediamo in Dio 'e nel nostro dritto, e il nostro dritto trionferà. Quando un simile governo crede di essere quello della maggioranza, è proprio il caso di ripetere che Dio leva il senno a coloro che anticipatamente ha condannato! E pure, con questi fatti alla mano , si osa dire cbe gli avversarii della sovranità clericale sono pochi faziosi ! E chi può desiderare o amare un Governo che combatte ogni idea generosa; pel quale l'amor della patria è un delitto punibile , il desiderio del progresso un' idea sacrilega , il reclamo di un dritto , comune a tutti gli uomini, una ribellione ! Non possono t>ssere che pochi scellerati quelli che lo desiderano ! Quando la Corte di Roma non era giunta al punto di abbiezione , di degradazione , di ferocia alla quale è giunta oggi , p. es. nel 18!,3 , esaminiamo su quali simpatie potesse contare, prendendo l'esempio da una provincia : c sceglierem,o quella di Ravenna. Siccome siamo sicuri che non ce l' accorderebbe , senza chiedergliene licenza, profitteremo di un documento che si trova in mani del Governo pontificio , c che fornirù la prova della .nostra esattezza nelle citazioni, e deJla nostra lealtà nella discussione. La dimostrazione delle simpatie deHe quali è scopo il Governo P ontificio in una dclJe provincie dello Stato , d autorizzerà a dire: ab uno disce omnes : perchè l' odio, al quale è fatta segno la corte di Roma dai suoi amministrali, ha per radice il malgoverno, che, essendo eguale in tutte le provincie, portò dovunque gli stessi frutti. Dal 18!,.3 aJ "181.5 fu in Ravenna compilato un processo pol i t i co~

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