Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

-25con intervento degli stati cattolici . Non è la ciUà di Roma ch'io proporrei , perchè nessuno ha dritto di condannare gli credi dcgl~ antichi romani a morire di sterilità, a sparire dalla storia, a servire da schiavi. Non sia mai che il paese che vide per tanti secoli i trionfatori del mondo salire su l Campidoglio, che ha combattuto per undici secoli contro g·li sforzi dei Papi anelanti al dominio temporale che spiegò tante forze vitali per sollevare l' Europa al nuovo risorgimento , sia designato a servire di decorazioue e di casa al papato. Se la giustizia avesse a trionfare pienamente, i pontefici dovrebbero avere a stanza la Città Lem~ina; e l'.altra Roma dovrebbe appartenere ai Romani c all ' Italia. Spiego il mio concetto. La città Leonina comprende quella parte di Roma che ha per confini Castel Sant' Angelo, Ponte Sislo , ~ le nortc c le mura urbane che sono sulla de- • stra di chi da Castel Sant'Angelo va a ponte Sisto. In questa parte della capitale sono i palazzi e i giardini Vaticani , l'immenso tempio di San Pietro dove riposano gli apostoli , la piazza più grande e più bella dc) mondo , i magnifici palazzi Corsini , Giraud, Sal- ·viati ed altri non pochi , belli per grandiosità c per arte. E~sa ha un circuito di tre miglia. Questa parte di Roma dunque potrebbe essere neutralizzata , e formare la rcg·gia del Santo Padre, sotto la garanzia dell' orhe cattolico. La corte di Roma ( che pure ha soggiornato per sessant' anni in Avignone ) dice e sostiene che la sua legittima sede è Roma ; che Roma fu destinata da Dio ad avere il Papa; che Roma è la moderna Gerusalemme. E sia. Sog·giorni pure in Roma '· grandeggi a1 Vaticano , ma come v i grandeggiò nei primi otto secoli del cristianesimo. E noi saremmo lieti che non solo vi grandeggiasse, circondata di pompa e di rispetto, ma eziandio che avesse il mondo a.

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