Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

- 24di S. Marino, non desti g·elosie al di fuori 1 c non porti in se stesso germi da produrre inquictezzc nella Chicsa di Gesù Cristo, e da turbare la serenità al venerabile Vicario di Dio. E questi germi si troverebbero sempre in un paese qualunque che fosse amministrato da un Papa. TI Papa ha dichiarato che non può governare i popoli col dritto comune 1 col dritto universale delle genti; c siccome Iddio non ha condannato alcuna nazione, alcuna parte di società a vivere fuori della ragione comune, così non v'ha gente che debba o possa essere limoneg·giala da un sovrano , non accettante come suo codice il diritto delle nazioni. I popoli son tùtti eguali ,. nè v' ba al mondo imperatore, re, o Stato che possa dir con giustizia ad una grande aggregazione sociale ~ <f voi siete di natura degradata, non avete ·diritti , non vi resla che il dovere di servire e tacere )) . Il Papa rif ugge dal fare ]a guerra , pcrcbè è padre comune di tutti i fedeli : Il Papa non può approvare certe legg-i perchè andrebbero a limitare i suoi titoli come Pontefice; il Papa infine crede di avere in cento argomenti una restrizione di libertà, derivante dal dritto canonico c dalle leg·gi ecclesiastiche ; egli dunque non può esser principe temporale, nè v' ba dialettica sulla terra che valga a distruggere questi ragionamenti. Sarebbe dunque a trovare un partito che riunisse tre condizioni : 1° la liberlà e indipendenza del Santo Padre. 2° La partecipazione degli stati romani al dritto comune e aJla costituzione degli stati italiani. 3° Il non distruggere troppo ricisamente e con violenza quello che la Santa Sede chiama suo dritto. Perchè il Sommo Pontefice possa avere quella libertà che assicuri al mondo cattolico l'indipendenza del padre dei fedeli, non rimane che neutralizzare un territorio , e farlo pienamente ed assolutamente libero , con garanzia.

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