Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

- 23talità della forza volesse arrestarli nel santo eserciZIO del loro ministero , la più bella gloria d' un Vescovo sta nel subire il martirjo ; chè la resistenza e la pugna per la vera difesa dei principii religiosi non è colpa ma gloria. È vero che il Vescovo di Roma ha autorità più universale , e che egli è Vescovo dei Vescovi , ma è pur vero che le azioni sue non avrebbero mestieri di altra libertà , che eli quella Ja quale non l' obbligasse , per alcuna mondana cagione , ad alcun Monarca. Libero da un governo temporale , egli non scandalizzerà il cattolicismo facendo guerra ai suoi sudditi e mandandoli al patibolo ; non popolerà il mondo di esuli cacciati da lui ; non farà bombardare le città ; non domanderà ajuti ai principi per ammazzare i suoi popoli; non avrà occasione di far~ alleanza coi Turchi contro i Francesi, come fece Alessandro VI. Il dominio temporale suona scandalo e dipendenza; nessun dominio temporale significa libertù. e grandezza. Ma supponiamo per un momento che la teoria romana del dominio temporale non sia una bestemmia , e che esso valga ad. assicurare il mondo che il primo ministro del Signore opera nella interezza della libertà. È mestieri però allora che questo regno, perchè faceia fede dell' indipendenza del regnante , o sia il più grande o il più piccolo del mondo. Sarebbe a creare un impero come l' antico romano che abbracciava la terra incivilita ed accessibile; poichè gli stati come il Russo o l' Inglese ( che sono i più grandi e popolati ) non bastano oggi a sè stessi, ed hanno sempre bisogno di alleanze , di mutue concessioni , di conquiste , di riforme. Ora quest'impero non è possibile, ed è inutile discorrere delle impossibilità. Rimane il più piccolo , un territorio cioè , che inferiore alla repubblica

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==