Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

-21Che significa ciò? Che la vera Chiesa rispeUa i fatti compiuti ; ammonisce e minaccia prima , poi piega la fronte , e si pente foJ;se di atti che diminuiscono la sua autorità, c la venerazione alla quale avrebbe dritto se sapesse tenersi all'altezza della sua destinazione. Possono dunque esser tranquilli tu~ti , Re c popoli ; chè le minaccio della corte di Roma governata dal card. Antonelli, non sono nè la voce di Dio, nè quella .della giustizia. La giustizia è immutabile, eterna, e non teme gli sforzi degli uomini che vorrebbero trasformarla. Ma noi dobbiamo discorrere un poco sopra questo moderno trovato della necessità di un governo temporale che assicuri libertà d'azione al Pontefice e che , non potendosi con altro, vorrebbe difendersi con le scomuniche l Questa teori~ fu ignota a diecissette secoli del cristianesimo , a tutti i padri deJia Chiesa, a tutti i Concilii , a tutti i Sinodi. Quest' asserila necessità è un' ingiuria alla fama e alla santità di tanti Pontetìci, che trovarono nell' ajulo del Signore , c nelle proprie virtù la forza necessaria per soddisfare con piena coscienza ai doveri del proprio ministero. È quasi un mettere in dubbio Ja giustizia e la bontà degli atti di cento Papi ; è stare in forse della parola dì Gesù Cristo, che promise alla sua Chiesa eternità di durata ed indefettibile aj•1to. Le battaglie del Signore furono combattute e vinte senza eserciti, e i monarchi tremarono spesso alla voce d'un Papa inerme, ma videro quasi sempre fuggire nello sgomento i Papi armati. La storia presenta l'esempio di epoche prodigiosé, e della conquista del mondo al cristianesimo, quando i capi della Chiesa non avevano altre armi che la parola, la ragione, c la virtù, e altro dominio che quello morale esercitato dal prestigio dell'umiltà. Quindi è che se mplti cattolici credono essere

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