Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

- t6 - l' assoluzione della scomunica (1). E se egli avrà il patronato della stessa chiesa , ollrc le predelle pene , im~ediatamente ne resti privato. Il chierico poi che avrà fabbricato una sì nefanda frode ed usurpazione , o vi avrà prestato il suo assenso, soggiaccia alle medesime pene c sia privato di qualunque benefizio, e inabilitato a conseguirne alcuna , cd anche dopo aver pienamente soddisfatto ed impetrata l' assoluzione , ad arbitrio del suo Ordinario rimanga sospeso dall' esercizio dei · suoi ordini >>. • ' ( Traduzione del Padre Soldati segretario dell'indice nella sua famosa opera - Confutazione di due opuscoli contro la Chiesa e la sovranità ). È fuori di ogni incertezza che in tutto questo paragrafo non si parla che di beni e di giurisdizioni spettanti alle chiese. Se l' aUualc Principe di Roma , per ciò che riguarda la sua sovranità temporale , intende di riguardare se stesso come un beneficiato, e lo stato romano come un beneficio , questo sarebbe un errore che l' Europa non potrebbe accettare sul serio. L'Europa non ha lasciato al papa la sua sovranità in ragione della venliduesima sessione del Concilio di Trento, ma per le ragioni politiche che guidarono il trattato di Vienna. E sarebbe veramente assurdo che un pontefice, sedente al Vaticano nel 1859, cioè in mezzo aJla luce di civiltà che glorifica le generazioni del secolo decimonono , volesse considerare gli uomini come beni, e gli stati come feudi , mentre è appunto ti ) È tanto certo che non si parla qui della sovranità temporale del Romano Pontefice, che egli dovrebbe anzi assolvere coloro che avessero tentato di usurpare i beni delle chiese , o le giurisdizioni di esse.

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