Achille Gennarelli - Sopra un'allocuzione e una lettera enciclica di Sua santità

-15CAPITOLO Xl Della sessione XXI .l del , Concilio di Trento. <c Se la cupidità , radice di tutti i mali , avrà per tal modo sopraffatto alcun chierico o alcun laico di qualsivoglia dig·nità anche imperiale o regia ei sia fregialo, che abbia presunto di convertire in proprio uso, o di usurpare le giurisdizioni , i beni , i censi eziandio feudali , ed enfiteutici , i frutti , gli emolumenti o qualunque legato da impiegarsi per i bisogni dei sacri minist1·i o da distribuirsi ai poveri di qualche chiesa ~ o qualsivoglia benefizio secolare o regolare, dei monti di pietà o degli altri luoghi pii , per se stesso o col mezzo di . altri , con· la forza o con ingerire timore, o ancora con far comparire persone di chierici o di laici o con qualunque artifizio , o pretesto , o pure avrà impedito che non si percepissero da quelli ai qua1i per diritto appartengono , sia sottoposto all' anatema fino a tanto che non abbia interamente restituito alla chiesa o all' amministrazione della medesima o al benifizio le giurisdizioni , i beni , le cose , i diritti , i frutti, e le rendite da lui occupate o pervenute neUe di lui mani in qualsiasi maniera , anche per donazione di persona supposta , e non abbia dal Romano Pontefice ottenuto obtinuerit. Quod s i eiusdem ecclesiae patronus fuerit, eLiam jure patronatus ultra praedictas poenas , eo ipso privatus exsistat. Clericus vero, qui nefandae fraudis et usurpationis huiusmodi fabricator seu consentiens fuerit, eisdem poenis subiaceat , nec non quibuscunque beneficiis privatus sit, el ad quaecunque alia beneficia inhabilis efficiatur, et a suorum ordinum exsecutione etiam post inlegram satisfactionem et absolutionem sui Ordinarii arbitrio suspendatur .

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