L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-61non ha da rimproverarsi nulla. Il Gioberti poi appena lasciati gli affari , si mise a fare il giornale del Saggiatore, e nella prefazione eloquente ha dimostrato l'intenzione che egli aveva di purgare i1 Piemonte dalla scabbia mazzioiana che lo divora. e prèparare con una solida unione degli stati l'indipendenza futura. Poi prendendo· scia colla Gioviue Italia, l'ardente scrittore fa un io vettiva terribile a qne' Pseudo-apostoli della libertà e t'.ille riassume le accuse che abbiamo qui enumerate. » Uopo è che si sappia da tutti, egli dice, essere Giuseppe Mazzini il maggior nemico d'Italia .•• E di che pregio può egli vantarsi, se non d'una pertinacia incredibile nè suoi delirii a danno e sterminio della patria? Non trovereste in esso alcuna delle parti che fanno l'uomo di Stato: ignoranza profonda degli uomini e delle cose: imperizia assoluta anche negli affari di piccolo conto: politica puerile: mistici la ridicola; religione intessuta di giaculatorie e di bestemmie: la spedizione di Savoia e 1' ultime vicende di Toscana chiariscono a che valga quando diseende all'azione dal suo ufficio abituale di sognatore e di congiurante. Come la sola sua parola abbia forza d, un solutivo e corrosivo sociale. non mette il piede in a1cun paese che non vi porti la discordia; il disordine, la licenza: incapacissimo di fare cosa alcuna, solo riesce a scogliere e sperperare. Le angustie impotenti del suo intelletto non sono pur compensate dalle qualità dell'animo essendo egli

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