L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

l -62non mena codardo che .inetto, e come ultimo a mostrarsi nei pericoli, così primo a fuggire. Sarìa sperabile per un uomo così volgare che la sua ricordanza seco perisse; ma il male fatto (che è immenso) gli assicura un tristo privilegio di fama ed il suo nome arriverà a. borri Lo ed esecrato alla posterità. Quale è il capo, tale è la scuola..... » .E qui fa dei discepoli un ritratto non meno terribile. Fra Gioberti e Mazzini oramai vi è una guerra a morte•.•.. Ma che parJ'am noi di Jotte di partiti? I Croati banno preso l'affare sopra di se. Che resta oramai , che resta a fare al Gioberti ed a' suoi amici? In che stato è il Piemonte e ritalia? Ahimè! che resta a dire, che resta a congetturare? Avanti che avessimo terminato queste trista istoria mostrando i commessi errori e il modo di poterli evitare dappoi, tutto in Italia è pre- ('ipilato ad un miserabile fine. Noi siamo tanto più colpiti da questo gran naufragio. quanto avevamo più lungamente sperato. Gli sbagli erano stati grandi: ma ci pareva pertanto che il movimento liberale iraliano cominciato con si prosperi auspicii dovesse riu~cire.! a fine più lieto. Dicendo ciò, Dio ci guardi dal dubitare della bontà della causa~ No : tutto ancora non è perduto. Noi ci attristiamo soltanto alla idea dei nuovi e dolorosi saerifizii che r Italia dovrà fare per· guadagnar la vittoria che si è lasciata fuggir di mano: e ripensando ai giorni felici nei quali l'avvenire si dipingeva all'imma-

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