L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

- 4lSvisti a Mi1ano ed a Genova vedevansi adesso passeggiar pettoruti a Roma e a Firenze: un De-Bon i, un Cernuschi , un La Cecilia , ed altri nomi più o meno oscuri. (14) TI prode Garibaldi teneva dietro colla sua banda a costoro per sostenere colla forz' le dottrine che mano a mano disseminavano nelle divt~rse città col soccorso degli iniziati all'apostolato repubblicano. Intanto che facevano i moderati e i nove dec.imi della popolazione con loro? Guardavano con stupida calma questo barrano, lasciavan fare. come dicPvano. Simile indifferenza dei moderati ci può muovere a 1-degno: ma che dovrem dire dell' ignoranza •) della mala fede dei pretesi uomini di Stato che ardivano domandar protezione per tali eccessi alla Francia mettendo innanzi il pretesto {14) Il partito demagog ico, che per nostra disgrazia ha avuto tanto successo. ha messo fuori nomi oscuri la maggior parte. Ne eccettui:u'no il De Boni. al quale vo· gliamo esser più giusti che il sig. Geofroy riconoscendo in luJ molto ingegno e non ordinaria istruzione congiunta ad un elegante facilità di scrivere e di parlare. Gli altri poi sono poco o nn11a. La Cecilia è porta·voce del Mazzini e non più. Avezzana, Ccrnuschi, Frapolli sono scappati fuori generali, diplomatici e statisti di sotto a quei medes1mi bussolotti d' onde uscirono con grande stupore certi ministri democratici come il Marmocchi e il Mordini. Queste ed altre mediocrità o per dir meglio politiche nullità la vinsero sopra un Capponi, un Ridoifi un Salvagnoli, uu Lambruschini ed altri egregi toscani! Quando ripensiamo a questo fatto. ci viene in mente la sentenza di Carlo Butta che in tempo òi rivoluzione il mondo più spesso si governa dagli scellerati e dai pazzi.

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