L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-46della volontà popolare? Un argomento specioso era servito a loro dal voto universale applicato io Tosca na ed a Roma, come se non si sapesse da tutti che cosa significasse quel voto ne' due paesi e specialmente in Toscana dove il Ministro degli affari ecclesiaslici minacciava i parrorhi se non voLassero, :;e non facesser votare.J(15) A Rt)ma vi si aggiungeva A nche la Scomunica (15) I..e elezioni di Toscana a voto diretto universale mostrarono l'audacia e la mala fede del!a fazione dominatrice di fronte alla spensierata apatìa ed alla inoperosità dispellosa di quattro quinti della popolazione toscana. Non esageriamo punto sul numero degli inerti; perchè malgrado ~ gli intrighi vitnperosi e perfino le minaccie del Governo Provvisorio e c!ei Circoli, appena un quinto, che è quanto dire circa 80,000 elettori votarono! E com(' votarono? Colle liste stampate e d istribuite per le città, per le campagne, nelle chiese medesime dove farevansi le elezioni. Erano a ciò deputa ti dai circoli e pagat i uomini del volgo che dicevano ai campagnoli che portando le li~le stampate avrebbero avuto dal Gmrerno in premio il pane; non portandole sarebbero stati puniti: che le solo liste stan,pate valevano: le scritte si rigettavano. Si guardò che i codini non stampassero le loro liste, e si denuoziò alla pubblica indignazione il CoNciI.IATORE nella supposizione (fa lsa del tutto) che facesse stampare le sue. I l Governo non si mostrò meno attivo dei circoli a se devoti. Il Romanelli ministro di Grazia c Giustizia e affari ecclesiastici il 5 marzo 1849 (V.MoNIT. Tosc. di detto giorno) scrisse una circolare agli Arcivescovi e Vescovi della Toscana nella quale tra le al· tre cose si diceva che ciascuno dei parrochi di ciascuna dio,qcsi sarà tenuto personalmente responsabile

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