L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-39rivolto. Il centro sinistro del parlamento tnsf'a • no avrebbe potuto coraggiosamente operando nfferrare le redini dello stato abbandonale da Gino Cé.tpponi. Il SalvagnoH e il Ricasoli lo potevano e lo dovevano.(1 2)"Pensarono con altri moderati che per ro,•inare gli esaltati bisognava la - sciar loro il governo. E non sapevano che costoro avevan dietro te spalle la Giovine Italia che gli aveva fatti suoi apostoli. Il Principe dovè mettersi per forza nelle braccia di questi apostoli: che maraviglia se ne doveva esser fra pochi mesi tradito? Il Guerrazzi, che in questa fnccenda aveV·a fatto Ja parte d' istigalore, volle la ricompensa che gli si conveniva. Lasciò da quel furbo ehe egli era al Montanelli gli affari esteri e la presidenza del consiglio e guardando alla (12) L'Avv. Salvagnoli col moltissimò ingegno che egli ha, colla dottrina non ordinaria anche in cose politiche, qualità che egli fa valere mollissimo colla sua orqata eloquenza, non ha poi i modi conciliativi e benevoli di chi vuole circondafsi di gente onesta e capace a creare, come suo\ dirsi . un partito. L'opposizione- che egli fece al ministero Ridolfi servì molto bene il Guerrazzi e compagni i quali videro bene che con un nuovo tumu\ t o a Livorno compromettevano il ministero Capponi e s'apri - vano la strada al potere, Se il ministero Capponi doveva cedere, era d' uopo mettersi avanti coraggiosamente ed impedire che vi salissero i demagoghi. Il Salvagno\i o nol volle, o nol potè fare. Chiamato con Ricasoli a formare un Ministero, chi dice si ricusasse; chi dire non riuscisse. La Toscana ed il Principe furono avvolti nel turbine ri voluzionario, e tutto andette in rovina.

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