L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-38Il Governo volle profittare della popolari1à del M(lntanelli per riacquistare la perduta influenza su quella difficil città e ne creava Montanelli governatore. Confidava nell'attaccamento di lui al Governo stesso ed al Prineipe che avevalo benetìcato e sopra tutto nella sua vantata onestà. Non vogliamo affrettar di troppo il nostro giudizio sopra di lui, adesso principalmente che il Governo, come si dic~, ne fa il processo. Se tutto quello rhe ha fatto è conseguenza d' una sua poetica esaltazione, non aggiungeremo parola. I Barbés di tutti paesi veggono la maestà del popolo sov,.ano in un'accozaglia di mascalzoni che fanno rumore in piazza. Anche il Montanelli ebbe questa strana allucjnazione, e crèdè di tradire i suoi doveri di palriotla non riconoscendo la volontà del popolo espressa dalle comparse messe spesso in iscéna dal Guerrazzi: ed un bel giorno che quel popolo tornò secondo il suo solito a tumultuare, il Montanelli non lo frenò come doveva; anzi interpetre de' voti di questo popolo, se ne venne a Firenze lasciando la città in· mano ai tumultanti e schiamaz.. zanti viva la costituente italiana! TI Granduca seguendo sempre l'istessa condiscendenza , creava un nuovo ministero e dopo aver lungamente esitato si abbandònò finalmente nelle braccia degli esaltati. Era stanco di qne11' agitazione perpetua; sperava che costoro quando avessero ottenuto tutto si acqueterebberò. In quest'occasione, bisogna pur dirlo, il Principe non fu sostenuto come doveva dal partito liberale moderato al quale si erà per creare un nuovo gabinetto

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