L.N. Geoffroy-Chateau - Sei mesi d'agitazione rivoluzionaria in Italia

-34ca no (9) in questo paese milis~ i mo dove è costamr pel meno peggio il lasciar fare chi fa. Il 1)ri mo che si levasse con ani rno risoluto davvero, poteva impadronirsene facilmente. Quest'uo· mo risoluto fu Francesco Guerrazzi: 11 Guerrazzi è un avvocato che da uo auno d'altra cosa non si occupava che di agitare il popolo di Livorno e spavehtare il Governo con quelle manifestazioni che dicevansi nazionali. In Francia si sa oramai come quelle manifestazioni si preparino e come si facciano ed anche come si sch iacciano. Ora a Firenze misero il Governo io grande apprensione nè si ~bbe il coraggio di guardare in faccia lo spauracchio. Livorno era un ' ' u!cano terribile e Guerrazzi un genio mah· firo terribilissimo. Pure una volta questo terribil issimo tro,·ò chi lo seppe da rapo a piede squadrare. Il Ridoltì sul principio del 48 anda,'a con nna compagnia di soldati, fermavasi a Pisa, manda,'a ord ini precisi a Livorno e final - mente faceva arfestare Guerrazzi e qualcuno (9) La Democrazia in Toscana non è nna novità. Farà meraviglia che gli Agitatori vi abbian fatto tanto fra e asso. L' Ari stocrai a, dopo le leggi di Leopoldo l, v i fu soltanto di nome. Le prime cariche dello stato fu · rono e sono in parte occupate da gente del popolo. T a li furono Frullani, Puccini; tali sono adesso Cempin i, Ba\dasseroni ed altri. È da leggersi sopra di ciò un bel- \'artico\o del Conciliatore pubblicato in quei giorni ap· punto che quella parola Democrazia era l'ingrediente obbligato d' ogui d iscorso pei circoli, pe' caffè, p~r le piaz:e.

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